34^ Maratona di Barcellona

Francesco SECCI - Martedì 27 Marzo 2012 22:46


Eccomi ancora una volta a raccontare emozioni e stati d'animo.... Stavolta dalla Spagna. Dopo aver vissuto soltanto quattro mesi, fa il sogno della New York Marathon's subisco ancora una volta (sapendo di avere un conto in sospeso), il richiamo della regina delle gare podistiche e mi presento ai blocchi di partenza della 34^ Maratona di Barcellona. A condividere l'esperienza il compagno di squadra Gian Luigi, veterano della competizione. Cerco di far tesoro di tutti i consigli. Ormai tutto è pronto. Intorno a me 20000 runner's (di cui il 40% stranieri), mai così tanti gli iscritti a questa manifestazione, segno del gradimento e del continuo apprezzamento per questa disciplina. Come mio solito non lascio nulla al caso. Verificate per tempo le previsioni meteo, decido di correre indossando soltanto la canotta. Mai scelta fu più azzeccata. Ad attenderci una giornata più che primaverile. Spettacolare il colpo d'occhio. Tra le note dei Queen che cantano l'omonima canzone "Barcellona" e coriandoli, un serpente di atleti si muove all'unisono .Vengo attraversato da una scarica di brividi, l'adrenalina è a mille. Auguro al mio compagno buona fortuna lui infatti sceglie di seguire il pacemaker delle h 3:15 mentre io decido di stare davanti a quello delle h 03:30. Dopo i primi 3km ci siamo già persi di vista. Mentre corro, cerco di isolarmi dal frastuono e ascoltare soltanto me stesso. Le gambe girano, i battiti sono lenti e io mi sento motivato. Ci sono tutti i presupposti per poter fare bene. La maratona è lunga e siamo soltanto al 7°km. Sulla nostra sinistra uno dei palcoscenici più prestigiosi del calcio mondiale: il Camp Nou. Il percorso è fantastico, strade larghe intervallate da curve a gomito, salite seguite da discese che danno il tempo di recuperare e rettilinei infiniti, festante il pubblico. Verifico i passaggi ogni 5km, sono sempre sotto di 4 minuti a volte 6 rispetto al passaggio ideale. Inizio a crederci..... Ecco gli ultimi dodici. Spero di non avere la fatidica crisi del 30esimo. Sorseggio dell'acqua, passo la spugna fra le gambe che iniziano ad indurirsi: maledizione penso. Mi fermo un istante, butto giù un bicchiere di sali e le massaggio. Non perdo tempo e riparto. Il pubblico calorosissimo mi incita: animo, animo Francesco. Percorro le Rambla's fra ali di folla. Che emozione. Ancora 2km di salita ed è fatta. Intravedo finalmente la bandiera dei quattro mori. E' mia moglie che mi attende. Il tempo di recuperare il vessillo e percorro gli ultimi 200 metri,senza affanno, felice, alzo al cielo la bandiera e mi permetto anche un allungo. Vedo l'orologio, per tutti scandisce il tempo, mentre per me è testimonial dell'obiettivo raggiunto. Termino la maratona infatti in 03:25.05 è il mio personale! All'arrivo ad attendermi Gian Luigi che chiude la gara in 03:16.51. Siamo rispettivamente secondo e sesto classificato fra gli atleti sardi. Il vincitore della 34esima edizione della Maratona è Julius Chepkwony del Kenia con il tempo di 02:11:14, seguito da Japhet Kipchirchir Kipkorir e Willy Kimutai Kangogo anch’essi kenioti. Il primo spagnolo è stato Jose Carlos Hernandez Cabrera (Tenerife Caja Canarias), con tempo di 02:11:57 che si è posizionato ottavo. Per trovare il primo italiano dobbiamo arrivare fino al 35esimo posto: Marco Betassa (Atletica Monterosa) col tempo di 02:33:55. La vincitrice della categoria Femminile è la keniota Emily Chepkomy Samoei, arrivata 19esima nella classifica generale con il tempo di 02:26:53.

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